Diritto Concorrenza Tecnologia

Intervento Seminario “Pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole”

Posted by andrea stazi su ottobre 27, 2008

Seminario di studio “Pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole:

nuovi scenari di tutela per consumatori e imprese”,

Università Europea di Roma, 27.10.2008

 

La tutela dalle pratiche commerciali scorrette e la nozione di “consumatore”

Andrea Stazi 

 

Abstract

(il testo integrale è in corso di pubblicazione

negli Atti del Seminario)

 

Vorrei porre l’accento su un profilo discusso della nozione di consumatore, ossia quello che riguarda la sua delimitazione alla sola persona fisica, con esclusione quindi delle persone giuridiche.

Al riguardo, è stata evidenziata soprattutto l’opportunità di estendere la nozione anche ai professionisti e ai piccoli imprenditori. Questi infatti, pur agendo per scopi professionali o nello svolgimento di un’attività d’impresa, si trovano di frequente, nei confronti della controparte contrattuale, nella stessa situazione di squilibrio economico-informativo che costituisce la ratio della disciplina speciale posta a tutela dei consumatori.

In particolare, può individuarsi una specifica differenziazione per “gradi d’informazione”, fra i due estremi dell’imprenditore e del consumatore, con l’eventuale “accostamento” a quest’ultimo di soggetti in analoga situazione di deficit informativo, quali i professionisti, i piccoli imprenditori, etc..

L’approccio “conservativo”, riproposto da ultimo nel recente Libro verde del 2007 della Commissione sulla revisione dell’acquis comunitario a tutela dei consumatori, nella nuova ottica di armonizzazione massima adottata, nonostante le critiche, proprio a partire dalla direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali, sembra condurre alla riproposizione di una nozione di consumatore che non tiene conto di una simile impostazione metodologica.

Oggi, anche in vista della revisione delle direttive a tutela dei consumatori contemplata nel Libro verde del 2007 che ho citato, oltre che in Italia della prevista entrata in vigore delle norme sull’azione collettiva risarcitoria, sarebbe forse opportuno tornare a riflettere sul punto.

 

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Intervento Convegno “Scenari e prospettive del diritto d’autore”

Posted by andrea stazi su ottobre 27, 2008

 Università Europea di Roma, 27.05.2008

Convegno “Scenari e prospettive del diritto d’autore”

 

La “copia privata” e le trasmissioni televisive ad accesso condizionato:

cenni su configurabilità, caratteri e limiti

 Andrea Stazi

 

Abstract

(il testo integrale è in corso di pubblicazione

negli Atti del Convegno)

 

Il progresso tecnologico ha “sconvolto” il tradizionale scenario della protezione del diritto d’autore. L’odierna possibilità di distribuire, scambiare e riprodurre agevolmente contenuti digitali attraverso nuovi canali, quali Internet o i terminali mobili, rende possibile in particolare che il contenuto, in qualsiasi forma esso si estrinsechi, venga distribuito e fruito senza limiti di passaggi e riproduzioni. Tuttavia, le possibilità offerte dalla tecnologia digitale pongono anche il rischio – notevolmente accresciuto rispetto all’ambiente analogico – che la circolazione o fruizione avvenga senza che i legittimi titolari dei contenuti possano esercitare un effettivo controllo.

In Italia, ai sensi dell’art. 71-sexies della legge n. 633/1941 come emendata dal d.lgs. n. 68/2003, le persone fisiche che abbiano acquisito il possesso legittimo dell’opera o dei materiali protetti hanno il diritto di farne una copia (anche solo analogica) per uso personale, nonostante la protezione delle misure tecnologiche. Ciò, peraltro, a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale dell’opera o dei materiali e non arrechi ingiustificato pregiudizio ai titolari dei diritti.

Il dettato normativo non appare riconoscere un vero e proprio “diritto” del privato alla copia per uso personale. E’ evidente, peraltro, che il nostro legislatore ha inteso sancire, in conformità al diritto comunitario, la liceità e quindi l’ammissibilità della copia privata, sia pure nel rispetto di alcune condizioni, nonché, d’altronde, la possibilità di limitarla solo nel rispetto delle condizioni anch’esse indicate nei testi legislativi.

Quest’ottica, a ben vedere, consente di risolvere diverse questioni che si pongono in materia, come ad esempio fra le altre quella della eventuale rilevanza, ai fini della copia privata, della distinzione tra contenuti fruibili a pagamento (pay-per-view, pay-tv) e contenuti in chiaro.

Sul tema, infine, è opportuno considerare che di recente a livello comunitario la Commissione europea, da un lato, ha lanciato una consultazione pubblica in cui ha raccolto i contributi degli interessati riguardo all’applicazione ed al futuro impatto della direttiva n. 98/84/CE sulla tutela dei servizi ad o di accesso condizionato, recepita in Italia  con il d.lgs. n. 373/2000; dall’altro, ha avviato una specifica (e complessa) azione con riferimento al tema, di rilievo centrale, del compenso per la copia privata.

 

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La tutela del “consumatore” tra revisioni normative e prassi del mercato: spunti per una riflessione

Posted by andrea stazi su ottobre 25, 2008

La Commissione europea ha pubblicato di recente un Libro verde per la revisione dell’acquis comunitario in materia di tutela dei consumatori, in cui ha invitato tutti gli interessati a esprimere le loro opinioni in merito alla revisione di otto importanti direttive riguardanti i contratti e le vendite che li coinvolgono. I temi individuati dalla Commissione includono fra gli altri la buona fede e la correttezza nella negoziazione, la disciplina delle clausole vessatorie e del diritto di recesso, e l’estensione delle tutele previste per le singole tipologie contrattuali in via generale o a ulteriori tipi di contratti (ad esempio di prestazione di servizi digitali). D’altro canto, il tema che risulta evidentemente alla base dell’intera normativa – quello della corretta individuazione della figura del “consumatore” – risulta affrontato solamente en passant (riguardo al caso dei rapporti fra parti private in cui una agisca tramite un intermediario professionale).

La nozione giuridica di consumatore, come noto, è frutto di una  maturazione avvenuta innanzitutto a livello comunitario, ad esito della quale oggi il Codice del consumo all’art. 3 definisce consumatore o utente “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”. Un profilo discusso di questa nozione riguarda la sua delimitazione alla sola persona fisica, con esclusione quindi dei soggetti dotati di personalità giuridica. In particolare, poi, si evidenzia l’opportunità di estendere la nozione anche ai professionisti e ai piccoli imprenditori. Questi infatti, pur agendo per scopi professionali o nello svolgimento di un’attività d’impresa, si trovano di frequente, nei confronti della controparte contrattuale, nella stessa situazione di squilibrio economico-informativo che costituisce la ratio della disciplina speciale posta a tutela dei consumatori.

La teoria economica ha evidenziato come il processo concorrenziale si attui attraverso comportamenti posti in essere dagli operatori del mercato nel tentativo di migliorare la propria posizione rispetto ai rivali: è la concezione c.d. dinamica della concorrenza. Allo scopo di consentire il pieno e corretto dispiegarsi di questo processo, e al contempo di tutelare l'”anello debole della catena”, nella normativa comunitaria il consumatore è posto nella situazione di poter apprezzare i fattori che compongono la qualità e il prezzo dei prodotti, e quindi di poter operare scelte consapevoli, tramite la sua puntuale e adeguata informazione. L’asimmetria informativa fra il consumatore e la sua controparte viene ridotta perciò mediante un’articolata disciplina, volta a limitare le principali distorsioni percettive di cui il primo soffre nella raccolta, elaborazione e valutazione dei dati utili alle sue scelte.

Nell’ordinamento comunitario, in materia di tutela dei consumatori fino ad oggi si è privilegiata la via dell’armonizzazione minima, che lascia agli Stati membri la scelta riguardo all’eventuale introduzione di norme più favorevoli (v. art. 153 del Trattato). L’approccio “conservativo” alla base dell’intervento previsto nel Libro verde citato, peraltro inquadrato in una nuova ottica di armonizzazione massima (già adottata, nonostante le critiche, a partire dalla direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali), pare condurre alla riproposizione di una nozione di consumatore che non tiene conto dell’impostazione metodologica sopra accennata.

Sarebbe auspicabile dunque, a livello comunitario, o, sia pur con innegabili difficoltà nei rapporti con l’UE, anche a livello nazionale – là dove si rinvengano esigenze idonee a giustificare l’estensione della disciplina a tutela dei consumatori ai professionisti, ai piccoli imprenditori o alle persone giuridiche che si trovino in un’analoga situazione di squilibrio informativo – considerare l’ipotesi di un intervento in tal senso (eventualmente anche solo riguardo ad alcune fasi del rapporto di consumo, come ad esempio a quella, preliminare al contratto, dell’informazione del consumatore). Nel nostro Paese, peraltro, si tratterebbe della stessa via che il legislatore aveva tentato di percorrere con la qualificazione “ampia” del consumatore contemplata nella prima versione dell’art. 18 del Codice del consumo (d.lgs. n. 206/2005) per la pubblicità ingannevole, in linea con la prassi sul tema dell’Autorità antitrust e della giurisprudenza; tentativo poi accantonato con la modifica al Codice introdotta dal d.lgs. n. 146/2007 attuativo della direttiva sulle pratiche sleali.

Oggi, in vista della revisione delle direttive a tutela dei consumatori prevista nel Libro verde, sarebbe opportuno tornare a riflettere sulla questione.

Andrea Stazi

(da Il Sole 24 Ore del 6 luglio 2008)

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Per le reti a banda larga scommessa sulle regole

Posted by andrea stazi su ottobre 25, 2008

 La convergenza tecnologica richiede oramai lo sviluppo di nuove infrastrutture a banda larga, le cosiddette reti di nuova generazione, attraverso le quali è possibile la fornitura di servizi integrati che includano telefonia fissa e mobile, accesso a Internet e contenuti audiovisivi. Ciò rende necessari investimenti notevoli per l’adeguamento delle attuali infrastrutture, nella posa e nella messa in opera di nuove reti in fibra ottica, nonché nello sviluppo di reti wireless in tecnologia Wi-Fi e Wi-Max.

Le Next Generation Networks si caratterizzano essenzialmente per due profili fondamentali: la marcata separazione delle funzioni di “trasporto” da quelle legate ai “servizi” e la specifica caratterizzazione di questi ultimi come fruibili in modo multimediale. La separazione fra servizi e trasporto, in particolare, favorisce l’integrazione di nuovi servizi e contenuti senza la necessità di ulteriori adattamenti dei componenti di rete, come avviene invece con le reti tradizionali.

L’essenza delle NGNs risiede, quindi, nella convergenza tra fisso e mobile, voce e dati, dati e contenuti e – più ampiamente – fra information technologies, telecomunicazioni e audiovisivo.

Per quanto concerne gli aspetti regolamentari relativi alle reti di nuova generazione, attualmente non esiste un quadro ben definito su nessuna delle due sponde dell’Atlantico.

Negli Stati Uniti, il dibattito è già da tempo incentrato sul concetto della “network neutrality” – ovvero la possibilità per gli operatori di rete di offrire diversi livelli di qualità del servizio per i contenuti trasportati sulle proprie reti – con la relativa opportunità di un approccio regolamentare “light“, nonché, quindi, sulle differenti opzioni di policy che deriverebbero dall’accoglimento o dal rigetto di tali opzioni.

A livello comunitario, si sta procedendo alla implementazione del quadro regolatorio generale delle comunicazioni elettroniche del 2002, attraverso la cosiddetta “Review 2006“, che dovrà essere pienamente recepita negli ordinamenti nazionali nei prossimi 3-4 anni e che appare probabile includa anche interventi riguardo alle NGNs.

In tale ambito, in diversi passaggi dei documenti presentati dalla Commissione per la revisione della normativa (passaggi che sembrano destinati ad aumentare con le revisioni dei prossimi mesi), le NGNs vengono prese in considerazione quale scenario tecnologico di prossima affermazione, evidenziandosi la correlata opportunità  dell’affermazione  del  criterio della neutralità della rete.

I singoli Stati membri dell’Unione, dal canto loro, attualmente stanno procedendo ad analizzare l’intero spettro delle opzioni regolamentari possibili, dal non intervento alla regolazione rigida, al fine di individuare un proprio approccio nazionale rispetto alla tematica.

In Italia, sull’esempio di quanto posto in essere dal regolatore britannico OFCom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sta lavorando nella direzione di una effettiva separazione funzionale delle attività-chiave della rete fissa, al fine di garantire la parità di trattamento nel contesto delle reti di nuova generazione. Capisaldi della prevista separazione sembrerebbero poter essere, da un lato, la “equality of access – ossia l’eguaglianza di tutti gli operatori, compresa la divisione commerciale dell’incumbent, nell’accesso alla rete locale dello stesso – con la connessa replicabilità dei servizi; dall’altro, la incentivazione agli investimenti per il miglioramento delle infrastrutture trasmissive, attraverso un level playing field adeguato e chiaro per tutti i soggetti interessati.

Ad ogni modo, particolare attenzione da parte dei regolatori sembra dover essere prestata a profili fondamentali quali: a) la tutela del mercato da possibili azioni di leveraging da parte degli operatori incumbents rispetto alle nuove reti (evitando che la connotazione di “collo di bottiglia” della rete di accesso possa riproporsi nello scenario delle NGNs); b) le modalità dell’interconnessione fra le reti e dell’unbundling delle stesse; c) il regime della remunerazione fra gli operatori a livello wholesale; d) i caratteri degli obblighi di servizio universale nel nuovo scenario; e) la possibilità di intercettare le chiamate voce e i dati trasportati sulle reti.

In questo quadro, saranno inoltre assai rilevanti gli sviluppi concernenti l’assegnazione dei diritti d’uso sulle frequenze per le tecnologie di accesso radio a larga banda (Broadband Wireless Access) – fra le quali spicca il Wi-Max – a seguito del regolamento di recente emanato dall’AGCom in merito alle procedure per l’assegnazione, da espletarsi da parte del Ministero delle Comunicazioni, dei diritti d’uso medesimi.

Il regolamento si prefigge l’obiettivo dichiarato di consentire l’attribuzione, in maniera efficiente, di tali frequenze, contemperando sia le esigenze di sviluppo della concorrenza, sia quelle di disponibilità della banda larga nelle zone non coperte dal servizio.

In generale, nel nuovo scenario tecnologico, gli interventi dei regolatori in merito alle reti di nuova generazione paiono dover essere ispirati a garantire al contempo: – la tutela delle dinamiche competitive nei mercati rilevanti, sia esistenti che emergenti; – la diffusione delle tecnologie e dei servizi su scala più ampia possibile, riducendo quindi il cosiddetto digital divide; – un quadro di regole chiare che preservi gli incentivi agli investimenti nelle nuove reti e nell’accesso alle stesse da parte di tutti gli operatori, ed eventualmente soggetti pubblici, interessati.

Andrea Stazi

(da Il Sole 24 Ore del 19 agosto 2007)

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Seminario di studio su pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole

Posted by andrea stazi su ottobre 4, 2008

“Pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole:

nuovi scenari di tutela per consumatori ed imprese”

Nell’occasione saranno presentate le edizioni 2007 e 2008 di

“Concorrenza e Mercato”

Rassegna degli orientamenti dell’Autorità Garante

Giuffrè editore

 

27 ottobre 2008

Università Europea di Roma,

Aula Master

via Aldobrandeschi, 190 – OO163 Roma

Tel. 06-66 52 78 00 Fax 06-66 52 78 50

Email: info@unier.it

 

 

Ore 10,00 – Indirizzo di saluto:

P. Paolo Scarafoni L.C., Rettore dell’Università Europea di Roma

G. Mussati, Coordinatore del corso di laurea in Economia e Gestione Aziendale, Università Europea di Roma

 

Ore 10,15 – Introduzione e presentazione della Rivista:

A.M. Gambino, Università Europea di Roma, Università Parthenope di Napoli,

Presidente Comitato permanente per il diritto d’autore

 

Ore 10,30 – Relazioni d’inquadramento sistematico

Luigi Fiorentino – Segretario Generale Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Valeria Falce – Università Europea di Roma, Università Luiss G.C.

Mario Libertini – Università di Roma “La Sapienza”

 

Ore 12,00 – Coffee break

 

Ore 12,15 – Interventi programmati sulla nuova disciplina e sui profili innovativi delle decisioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

       Massimiliano Dona – Segretario generale Unione Nazionale Consumatori

       Andrea Stazi – Università Europea di Roma, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

 

Conclusioni

Antonio Catricalà – Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

 

 

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Convegno sul diritto d’autore – LUISS – 9 ottobre 2008

Posted by andrea stazi su settembre 29, 2008

9 ottobre 2008

Un aggiornamento sul diritto d’autore in USA e un confronto con UE ed Italia, Roma, Sala Colonne dell’Università LUISS Guido Carli  

L’Osservatorio di proprietà intellettuale, concorrenza e comunicazioni LUISS G.C.,
unitamente alla Rivista “Il diritto d’autore”
organizza il Convegno:
Un aggiornamento sul diritto d’autore in USA e un confronto con UE ed Italia
Relatore ospite: Jane C. Ginsburg, Columbia University

giovedì 9 ottobre 2008, dalle ore 9.30 alle 13.00
presso la Sala Colonne dell’Università LUISS Guido Carli, viale Pola, 12 Roma

Programma

Indirizzi di saluto
ROBERTO PESSI
Preside Facoltà di Giurisprudenza Università LUISS Guido Carli

Introduzione
GUSTAVO GHIDINI
Direttore dell’Osservatorio di proprietà intellettuale, concorrenza e comunicazioni, Università LUISS Guido Carli

Relatore
JANE C. GINSBURG
Columbia University Law School New York City
Recenti sviluppi del diritto d’autore negli USA

Coffee break

Discussants

VALERIA FALCE
Università Europea di Roma e Università LUISS Guido Carli
La tutela delle informazioni tra diritto d’autore e protezione sui generis

MASSIMILIANO GRANIERI
Università degli Studi di Foggia
Diritto d’autore e open source. Note comparative a margine di Jacobsen v. Katzer

MARIA FRANCESCA QUATTRONE
Università LUISS Guido Carli
La copia privata: recenti evoluzioni in ambito comunitario e nazionale

ANDREA STAZI
Università LUISS Guido Carli
Copyright e tecnologie multimediali in Europa: un diritto in cerca d’autore?

Conclusioni
MARIO FABIANI
Direttore de “Il Diritto d’Autore”, e Consulente Giuridico della SIAE

Per confermare la partecipazione ed informazioni: opicc@luiss.it

 

 

 

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editoriale

Posted by andrea stazi su settembre 3, 2008

oggi prende avvio questo portale-forum, che si interessa dei temi relativi al diritto della concorrenza, della proprietà intellettuale, delle pratiche commerciali, e delle comunicazioni e della tecnologia in generale, per proporre e stimolare osservazioni e fornire materiali agli studiosi e a tutti coloro che siano interessati a queste materie

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